Alimentazione e proteine animali

Dieta e proteine animaliLe proteine animali hanno un impatto rilevante sull’elaborazione di una alimentazione personale e  devono essere valutate considerando il pral  e le compensazione necessarie.  Le proteine sono considerate erroneamente la parte nobile dell’alimentazione. Tra le proteine animali bisogna elencare: carni rosse, carni bianche, latticini, pesce, affettati e uova. Questi alimenti sono costituiti da aminoacidi alcuni dei quali possono essere sintetizzati dall’organismo umano mentre altri, gli aminoacidi essenziali, devono necessariamente essere introdotti con l’alimentazione. Le proteine contenute nei cibi animali contengono tutti questi aminoacidi nelle giuste proporzioni, mentre è necessario assumere diversi cibi vegetali per ottenere le giuste proporzioni di questi aminoacidi. Tuttavia, non bisogna per niente credere che assumere quotidianamente proteine animali sia necessario o utile. Al contrario una alimentazione con un carico eccessivo di proteine animali sembra favorire molte malattie croniche degenerative. Le proteine animali contengono, infatti, una quantità a volte importante di grassi saturi e sopratutto sono la categoria alimentare denotata dal più elevato effetto acidificante sull’organismo, le assume. Il valore del PRAL Potential Renal Acid Load di proteine animali è, infatti, spesso molto positivo favorendo uno squilibrio del corretto rapporto tra cibi acidificanti e alcalini. Il carico glicemico delle proteine animali è generalmente basso o nullo, rendendo quest’alimento maggiormente indicato per il pasto serale. La alimentazione umana è però imperniata oltre che sul ricambio metabolico anche su esigenze di comunicazione, socializzazione e compensazione emotiva tali da modificare spesso il corretto rapporto con il cibo. Il Pral delle singole proteine animali è da conteggiare nell’alimentazione elaborata per il singolo paziente. Certamente sono sconsigliabili la cottura con grassi, la cottura a microonde, le cotture ripetute e le fritture. Nel singolo caso si determinano notevoli peggioramenti dei valori nutrizionali già complessi delle proteine animali.  In una alimentazione coerente le proteine animali sono da considerare insieme agli altri alimenti in una sequenza nutrizionale coerente con la valutazione bioimpedenziometrica della composizione corporea e con la situazione clinica del paziente.

I valori indicati  per le proteine animali in alimentazione sono convenzionalmente trascritti nella formula:
PORZIONE in grammi GLICEMIC LOAD POTENTIAL RENAL ACID LOAD:CARNE ROSSA: 160 0 +10

CARNE BIANCA: 160 0 +10,5

AFFETTATI: 100 2 +8,6

PESCE: 200 0 +7,8

UOVA: 1OO 0 +8,2

PARMIGGIANO: 150 0 +23

MOZZARELLA: 150 0 +16,9

YOGURT: 125 10 +1,4

RICOTTA: 150 0 +6,5                                                (dati estratti da Portale Dinu.it)

Generalmente un ampio impiego di proteine animali nell’alimentazione non è consigliabile per la loro relazione con molte malattie. L’assunzione di proteine animali dunque di una fonte proteica a Pral positivo richiede un’associazione compensativa nell’alimentazione di molti alimenti caratterizzati da un PRAL negativo. L’elaborazione per il singolo caso di una alimentazione coerente con inclusione di proteine animali deve essere riservata a personale medico dopo valutazione bioimpedenziometrica della composizione corporea del soggetto esaminato e delle sue condizioni cliniche. Una volta stabilita l’alimentazione personale non è opportuno usare questa tabella per stabilire varianti. Senza un’elaborazione strumentale dei dati e soprattutto senza considerare altre variabili dell’alimentazione, le approssimazioni “ fai da te” possono stravolgere gli obiettivi del medico nutrizionista. La tabella è indicativa delle variabili carico glicemico e pral esaminate in alimentazione e serve per promuovere la conoscenza dei parametri utilizzati.

Una delle caratteristiche fondamentali del trattamento  tramite alimentazione coerente è la rilevazione strumentale dei parametri metabolici del soggetto preso in esame.Un alto livello di precisione ed efficienza nella valutazione della funzione metabolica permette di definire le condizioni di benessere ottenibili in alimentazione per il paziente. La nutrizione clinica è un approccio all’alimentazione basato sul calcolo del carico glicemico, i valori nutrizionali degli alimenti e la loro risposta sull’equilibrio acido base. Il calcolo del carico glicemico o GL Glicemic Load di un alimento è in grado di prevedere la risposta glicemica e quell’insulinemica dell’organismo in seguito alla sua assunzione. Questo fattore dipende dalla qualità dei carboidrati contenuti nell’alimento e in particolare dalla rapidità con cui questi possano essere digeriti. La alimentazione in  nutrizione clinica si valuta tramite un esame strumentale l’andamento della curva glicemica e il carico di acidità renale nelle ventiquattro ore in seguito all’assunzione di un alimento o di un pasto complesso. La alimentazione in nutrizione clinica può essere associata a trattamento con agopuntura e omeopatia. Il trattamento di una malattia tramite alimentazione  in pazienti sottoposti a agopuntura e omeopatia, può essere parte di una gestione integrata del paziente. La prescrizione di una alimentazione in terapia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario  l’alimentazione corretta a stabilisce con tutte le forme di medicina una virtuosa sinergia e un’opportunità anche a livello di prevenzione.