Malattie del colon e alimentazione

Malattie del colon e alimentazione

Colon e alimentazione
Colon e alimentazione

Le malattie del colon e l’alimentazione sono interconnesse da rapporti metabolici e emozionali , possibili ingressi per la terapia.  Il colon patisce frequenti disturbi associabili oltre che all’alimentazione routinaria anche a cause fisiche e psichiche. Il colon è un fine sismografo dell’attività emozionale del soggetto. Le malattie del colon e i sintomi connessi sono talmente diffusi da esser inclusi nella lista della sintomatologia vaga e aspecifica. Questa condizione del colon segnala la perdita di un corretto rapporto tra le masse corporali con retroazioni ormonali tali da costituire un segnale biologico rilevante anche se non specifico. Ovviamente la valenza delle malattie colon come MUS Medically Unexplained Symptoms è tale quando si tratta di una condizione ripetuta nel tempo, talvolta tale da costringere il paziente all’uso e o abuso di farmaci sintomatici. Questi purtroppo donano al paziente un sollievo transitorio e illusorio. Le cause in relazione all’alimentazione delle malattie del colon sono molteplici e producono spesso nel paziente una coazione a ripeterle nonostante l’insorgenza della sintomatologia. Il paziente affetto da colite prima di assumere medicinali per il trattamento del suo disturbo dovrebbe correggere la sua alimentazione.

L’indagine bioimpedenziometrica sulla composizione corporea del paziente è indicativa di quali aspetti dell’alimentazione praticata possono determinare le malattie colon. Il corpo umano è composto tra il 60 e il 70 % di acqua. Questa proporzione non è certamente causale, giacché corrisponde sul pianeta al rapporto tra masse continentali e oceani. La diagnostica bioimpedenziometrica è in grado di misurare sul singolo paziente l’effettivo rispetto di queste proporzioni biologiche. Il parametro è denominato TBW ovvero Total Body Water indica la percentuale d’acqua rispetto alla massa corporale totale. I valori di TBW troppo bassi incidono sulla funzione dell’intestino crasso determinando sofferenza del colon. Il colon assolve, infatti, a molte funzioni tra le quali anche quella di risparmio idrico richiamando acqua dal bolo fecale quando l’assunzione di acqua è non bastevole al fabbisogno soggettivo giornaliero.  La diagnostica bioimpedenziometrica con la valutazione precisa del Turn Over idrico giornaliero suddiviso per comparto urinario, respiratorio e traspiratorio, permette una rilevazione strumentale utile al paziente affetto da malattie del colon. Nell’alimentazione oltre il rapporto corretto tra introduzione d’acqua e fabbisogno soggettivo d’acqua, anche altri parametri entrano nella valutazione alimentare  per ottimizzare la funzione del colon. In particolare il fabbisogno di verdure, l’equilibrio corretto di cibi acidificanti e alcalini, la circadianità dei ritmi d’introduzione del cibo e le carenze sono oggetto di osservazione. Spesso uno sbilanciamento del PRAL Potential Renal Acid Load determina una diminuzione dell’attività enzimatica con conseguente mal digestione e alterazione del transito tipico delle malattie del colon. Tutti questi parametri concorrono alla riduzione della sofferenza del colon senza ricorrere a farmaci. La possibilità di adottare l’alimentazione come terapia per le malattie del colon deve essere valutata da un medico e sopratutto è necessario considerare anche malattie organiche che necessiterebbero oltre all’alimentazione anche di altri supporti terapeutici.

Una delle caratteristiche fondamentali della terapia tramite alimentazione è dunque la rilevazione strumentale dei parametri metabolici del soggetto preso in esame. Un alto livello di precisione ed efficienza nella valutazione della funzione metabolica permette di definire le condizioni di benessere ottenibili in alimentazione per il paziente. La alimentazione è basata sul calcolo del carico glicemico, i valori nutrizionali degli alimenti e la loro risposta sull’equilibrio acido base. Il calcolo del carico glicemico o GL Glicemic Load di un alimento è in grado di prevedere la risposta glicemica e quell’insulinemica dell’organismo in seguito alla sua assunzione. Questo fattore dipende dalla qualità dei carboidrati contenuti nell’alimento e in particolare dalla rapidità con cui questi possano essere digeriti. Le sequenze alimentari dell’alimentazione sono personali e si valutano tramite l’andamento della curva glicemica e il carico di acidità renale nelle ventiquattro ore in seguito all’assunzione di un alimento o di un pasto complesso.

Per la alimentazione clinica si consiglia di rivolgersi a un medico che operi solo tramite la verifica strumentale delle sequenze nutrizionali e delle terapie associate proposte al paziente. Sequenze  di alimentazione basate solo sull’esperienza del medico, senza verifica strumentale della composizione corporea e degli altri parametri sono caratterizzate da imperfezioni metodologiche non accettabili. Il trattamento  delle malattie in alimentazione non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la alimentazione stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Dieta a Roma