Cistite e alimentazione coerente con prevenzione e terapia
Nella cistite è utile una alimentazione coerente con prevenzione o terapia per evitare i comportamenti alimentari che favoriscono le infiammazioni e per aumentare i cibi a PRAL negativo. La cistite è un’infiammazione della vescica urinaria, che talvolta può estendersi anche nelle vie urinarie ed è denominata in questo caso uretrocistite. La cistite si distingue in una forma acuta e una forma cronica o recidivante. Alcuni pazienti hanno, infatti, spesso il disturbo o addirittura convivono con un fastidio sempre presente. La malattia colpisce con maggiore frequenza le donne sia poiché la loro uretra è più corta di quella degli uomini, sia per la tipologia delle emozioni implicate. La probabilità di cistite ricorrente cresce con l’aumentare del numero dei casi precedenti, trattati convenzionalmente con antibiotici.
Altri fattori di rischio possono essere: l’età, i rapporti sessuali, l’ansia, la stitichezza, le difese immunitarie, l’ipertrofia o stati infiammatori della prostata. I sintomi che permettono di riconoscere una cistite sono: dolenzia in sede sovrapubica, dolore alla minzione, minzione frequente e alterazioni della qualità delle urine. All’insorgenza e collaborano spesso i batteri che sono necessari per produrre la reazione infiammatoria dei tessuti. I più comuni sono: Escherichia coli, Proteus, Klebsiella, Pseudomonas o lo Staphylococcus aureus. Frequentemente la cistite è batterica ma si verificano anche per molte altre cause subendo talvolta secondariamente una superinfezione batterica. Cause e concause della cistite sono:
- infezioni virali
- infezioni micotiche
- farmaci
- contatto con agenti chimici tossici
- manovre in diagnostica strumentale
- in associazione con calcoli
- stress emozionale
- esito di traumi psichici
- neoplasie della vescica o del tratto urinario
- acidità tissulare
- disidratazione
- malattie croniche del colon e del retto
- esiti di traumi o chirurgia
- danni neurologici
- deficit d’igiene
La visita medica per stabilire il tipo di cistite e le sue cause è pertanto sempre il primo passo verso il suo trattamento. La cura convenzionale prevede la somministrazione di antibiotici. Si consiglia di eseguire preliminarmente urinocultura e antibiogramma. La alimentazione può agire favorevolmente nella cura della cistite per limitare il danno prodotto dall’infiammazione con strategie alimentari atte ad abbassarla progressivamente. In alimentazione inoltre si provvede anche a contrastare l’acidosi associata ed equilibrare il carico glicemico ai ritmi circadiani del cortisolo. La alimentazione interferisce in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Stress e alimentazione inadeguata comportano una disregolazione anche del ritmo circadiano dei glucocorticoidi favorevole alle infezioni. La alimentazione comporta il ripristino dei rapporti circadiani corretti nell’introduzione del cibo. Questa condizione permette il ripristino della circadianità del cortisolo che dovrebbe presentare l’acrofase intorno alle nove di mattina. Il ripristino della circadianità corretta del cortisolo assolve compiti immunitari oltre che nutrizionali, migliorando le difese in caso d’infezione. La alimentazione contribuisce inoltre in modo significativo alla prevenzione di una situazione metabolica iperacida. L’iperacidità di un paziente è tamponata in molteplici meccanismi metabolici compensatori tra cui la produzione di urine maggiormente acide. Un deficit del turn over idrico favorisce l’insorgenza di cistite. Urine compensatoriamente iperdense oltre che acide sono maggiormente predisposte alla cistite. Per impostare una alimentazione si verifica tramite l’analisi della composizione corporea in bioimpedenziometria, il corretto turn over idrico di ogni paziente. Questo dato strumentale permette di conoscere esattamente la quantità di acqua necessaria al ricambio durante le ventiquattro ore.
L’esame della composizione corporea misura la situazione di partenza del paziente e parametra la nutrizione. La sequenza nutrizionale è valutata tramite l’elaborazione dei dati strumentali, impostando un corretto carico glicemico nell’arco delle ventiquattro ore e un migliore equilibrio tra cibi acidificanti e alcalini. La sequenza nutrizionale prescritta al paziente potrebbe anche essere impostata per un periodo limitato a PRAL (Potential Renal Acid Load) molto negativo. Si tratta di una sequenza nutrizionale temporaneamente iperalcalina, tale da ridurre per un arco temporale strettamente monitorato dal medico, una concausa importante della cistite. La cistite è da ricondurre anche i campi emozionali e ai conflitti biologici. In relazione ai campi emozionali spesso la paziente sofferente di cistite si evidenzia l’ ipopaura.
La alimentazione e la cistite sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. La alimentazione può interferire favorevolmente su tali rapporti contribuendo a una migliore gestione della malattia. ll trattamento della cistite tramite alimentazione è integrativo di altri strumenti di terapia. La alimentazione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una alimentazione coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello