Disturbi della circolazione e alimentazione coerente con il trattamento
Per i disturbi della circolazione è utile una alimentazione per ridurre il cibo a PRAL negativo e per rispettare la circadianità nell’assunzione di carboirdati. I disturbi della circolazione sono un termine non necessariamente tecnico nel quale rientrano una gamma ampia di patologie dell’apparato circolatorio. Quando arriva la stagione calda, si possono avere disturbi come gonfiore, senso di pesantezza, prurito, formicolii agli arti inferiori. Questi disturbi evidenziano prime alterazioni della circolazione. Talvolta si può osservare la maggiore visibilità di capillari, successivamente la loro fragilità e nei casi più impegnativi varici, flebiti o arteriti. Tutte queste manifestazioni sono inequivocabilmente i sintomi di una cattiva circolazione, che è peggiorata anche dall’aumento della temperatura. La circolazione è garantita oltre che dalla pompa cardiaca, dai vasi linfatici arteriosi e venosi. Componente essenziale per la circolazione sono anche gli elettroliti e gli anioni proteici distribuiti nei vari comparti intra ed extracellulari determinanti per la pressione osmotica. Nell’organismo sano infatti la pressione idrostatica, tende a determinare la fuoriuscita di liquidi dai capillari, è controbilanciata in direzione opposta dalla pressione osmotica. La fuoriuscita di liquidi nello spazio interstiziale è infine drenata dai vasi linfatici che la reintroducono nel circolo arterio-venoso.
Alterazioni in ognuno dei comparti sottostanti la circolazione possono alterare la corretta funzione. Negli organismi di grandi dimensioni il meccanismo della diffusione delle sostanze chimiche avviene tramite un sistema circolatorio efficiente. Il sangue passa prima nel cuore, poi nei polmoni ove si ossigena, quindi nuovamente nel cuore per essere pompato al circolo sistemico. I capillari costituiscono una fitta rete di vasi inserita nella trama delle cellule tissutali nella quale presente uno spazio fluido contenente liquido interstiziale. Ciò consente a tutte le sostanze di raggiungere tali cellule e a tali cellule di eliminare i carichi tossici prodotti. Anche tutte le molecole della comunicazione utilizzano tale percorso pertanto una circolazione efficiente mantiene costante l’omeostasi interna. I sintomi dell’alterata circolazione sono più o meno gravi secondo la situazione clinica del singolo paziente ma possono essere riassunti come segue:
- pesantezza, gonfiore
- edemi
- vasi evidenti e visibili
- estremità fredde
- sensazioni sine materia
- fragilità capillare
- dolori crampiformi, dolenzia
- affaticamento muscolare nelle gambe
- ostruzione infiammatoria dei vasi linfatici arteriosi o venosi
- geloni
La diagnosi strumentale tramite doppler, flussimetria oppure clinica, ma successivamente è necessario inquadrare le complesse cause dei disturbi della circolazione indicati onde poter procedere a una terapia causa oltre che sintomatica. Le cause dei disturbi circolazione possono essere molte e anche molto serie. Molto più spesso però i disturbi circolatori sono posti in relazione alle complesse alterazioni dell’estetica e del benessere. Sebbene si tratti di un disturbo risentito con preoccupazione sopratutto da pazienti femminili, anche gli uomini ne soffrono. I liquidi non sono correttamente smaltiti a causa di un’alterata funzionalità della circolazione e dei delicati equilibri connessi a varie cause. Le malattie o condizioni che possono esprimere disturbi della circolazione sono le seguenti:
- sedentarietà o stazione eretta prolungata
- errate abitudini alimentari sovrappeso
- disordine nel turn over idrico
- alterato ricambio di elettroliti
- malattie dei vasi linfatici venosi o arteriosi
- malattie renali
- malattie cardiache
- malattie endocrine
- allergie
- stress emozionale con attivazione dell’asse HPA
- infiammazioni croniche
- malattie autoimmuni
- traumi
- malformazioni
Secondo la alimentazione in molti casi si tratta di squilibri dovuti a uno scorretto stile di vita e a cattive abitudini alimentari. Prima di inserire il paziente in terapia con la alimentazione è necessaria un’accurata diagnosi medica per inquadrare il disturbo circolatorio quale sintomo di patologie importanti. La alimentazione non sarebbe in tal caso esclusa dal trattamento, al contrario si includerebbe anche terapia medica idonea. La terapia convenzionale per i disturbi della circolazione si orienta alle cause del disturbo, aggiungendo trattamenti locali e nutrizionali. Spesso la terapia include farmaci sintomatici, ma può essere valido considerare per forme più lievi la fitoterapia o l’omeopatia. L’inserimento del paziente in un protocollo nutrizionale corretto secondo alimentazione dovrebbe precedere però ogni altra forma di terapia.
La alimentazione è una terapia valida nei disturbi della circolazione per modulare tutte le componenti alimentari presenti anche quando la circolazione è alterata da malattie. Come ogni terapia medica anche la alimentazione richiede una collaborazione al paziente riguardo ai miglioramenti da operare a proposito delle sue abitudini non solo alimentari. L’attività fisica giornaliera, l’orario nel quale è eseguita, la gestione oraria e qualitativa del carico di stress, il fumo, l’abuso di farmaci e di alcolici sono oggetto di attenzione. Una condotta precisa oltre a migliorare i risultati è indirizzata a stabilizzarli nel tempo in modo da evitare percorsi nutrizionali intesi erroneamente come episodici e tesi a essere ripetuti. Nella alimentazione la valutazione e monitoraggio del paziente avviene tramite indagini strumentali. La valutazione della composizione corporea e la distribuzione dei liquidi nei comparti extracellulare e intracellulare sono oggetto d’indagine bioimpedenziometrica. Anche la misurazione degli elettroliti total boby è utile in alimentazione per comprendere i disturbi della circolazione. La rilevazione delle curve ventiquattro ore relative alla risposta metabolica (GL, Glicemic Load e al PRAL, Potential Renal Acid Load) sono altrettanto necessarie per stabilire una strategia nutrizionale corretta. Al seguito di una fase diagnostica strumentale si elaborano in alimentazione sequenze nutrizionali personalizzate da alternare durante la settimana. La alimentazione è facile da eseguire, non richiede di pesare il cibo con grande precisione e sopratutto quando correttamente eseguita, provvede alla rimozione della fame compulsiva. La alimentazione oltre a rappresentare un presidio per la terapia è anche uno strumento di prevenzione importante per i disturbi circolatori.
Una alimentazione coerente con il trattamento è utile per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle abitudini o tradizioni, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria. Una alimentazione coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, della acidifciazione e del carico tossine immesse dall’industria alimentare nel cibo. La alimentazione coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite alimentazione è integrativo e non sostituitivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’ analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello