Endurance training e alimentazione
Una alimentazione coerente contribuisce alle gestione delle problematiche e della performance durante allenamento in Endurance training. Una alimentazione coerente non presenta rischi collaterali per l’atleta ed è pienamente compatibile con l’etica sportiva. La alimentazione utilizza il cibo come uno strumento di intervento e somministra un regime alimentare coerente con gli obiettivi dell’allenamento. L’ infiammazione residuale, il dolore, la biomeccanica e la gestione dello stress sono implicati. L ‘allenamento in Endurance training è denominato anche Steady State Training (SST) e Continuous training (CT) è quel metodo aerobico che prevede di mantenere la frequenza cardiaca costante, in genere entro un di range intensità stabilito dagli obiettivi da raggiungere.
L’ Endurance Training si contrappone all’altra grande categoria di allenamenti cardiovascolari aerobici/anaerobici rappresentata dall’ Interval training, in cui l’attività fisica viene intervallata o alternata da periodi di riposo o di recupero attivo. L’ esercizio fisico è facile da programmare e eseguire, perché viene caratterizzato da un andamento costante per lunghe distanze. La frequenza cardiaca è prestabilita e non subisce variazioni durante l’esercizio ma viene mantenuta invariata durante l’allenamento. I benefici indotti sono molteplici, a partire dal miglioramento della condizione cardio-cicolatoria e dalla riduzione del grasso corporeo. L’ Endurance training è altrettanto utile per sviluppare la capacità di resistenza aerobica e per alzare la soglia anaerobica. Per soggetti anziani, sedentari e durante la riabilitazione dopo infortuinio o malattia l’Endurance trainig è applicato a basse intensità, perché ritenuto un tipo di allenamento generalmente più sicuro e confortevole. Questa metodica è molto apprezzata tra gli entusiasti del fitness. Atleti con performance di alto livello come triatleti, fondisti o maratoneti apprezzano però altrettanto l’ Endurance training anche se loro si allenano ad una elevata intensità come richiesto dalla loro disciplina specifica.
L’ Endurance Training viene svolto spesso sulle macchine cardio a controllo elettronico in dotazione in tutte le palestre, che permettono di mantenere la frequenza cardiaca costante. I macchinari cardio offrono la possibilità di ottimizzare l’allenamento tramite il costante monitoraggio della frequenza cardiaca. Questi apparecchi permettono di impostare una difficoltà o una resistenza specifica per fare in modo che si adegui al range della frequenza cardiaca ricercata. Nei casi in cui l’Endurance Training preveda intensità elevate, esso può assumere il nome di High Intensity Endurance Training. Le alte intensità previste dal High Intensity Endurance Training vengono riconosciute tra l’85 e il 90% della frequenza cardica massima. Quando l’ High Intensity Endurance Training viene portato precisamente ai livelli della soglia anaerobica può essere definito come Maximal Endurance Training,
Una alimentazione coerente migliora le prestazioni durante l’Endurance training, gestendo in modo naturale la risposta adattativa e lo stress da allenamento. Le risposte adattative in allenamento al fine di implementare le prestazioni sportive costituiscono uno impegno fisico, mentale o emozionale. Le prestazioni in Endurance training dipendono dal sistema metabolico, neurovegetativo, endocrino, immunitario e dalla serenità del soggetto osservato. In ogni caso la prestazione sportive coincide stress, flogosi, acidificazione tissulare e dolore. In tale contesto è utile una alimentazione coerente perchè gestendo in modo naturale le risposte a stress contribuisce ad aumentare le prestazioni. Una alimentazione nella preparazione atletica con High Intensity Endurance Training è utilizzata per :
- gestione del dolore
- gestione della infiammazione
- gestione dello stress fisico, emozionale e mentale
Durante High Intensity Endurance Training una alimentazione coerente limita infiammazione dolore e stress con strategie alimentari atte ad abbassarli progressivamente. In tale contesto è necessario contrastare anche l’acidosi associata. Le abitudini alimentari durante High Intensity Endurance Training, interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Stress e alimentazione inadeguata comportano, infatti, una disregolazione anche del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Il cortisolo dovrebbe esprimere la sua acrofase circadiana intorno alle nove del mattino e la sua batifase circadiana a mezzanotte. Alla presenza di dolore associato a ritmi alimentari non coerenti, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Questa è caratterizzata da perdita d’equilibrio tra gli ormoni CRH, ACTH e cortisolo. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria. Una alimentazione coerente con le retroazioni ormonali oltre a comportare un efficiente processo digestivo determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, dunque del dolore e dello stress. Tale condizione corrisponde per l’atleta che pratica High Intensity Endurance Training a una espressione di risultati all’allenamento più favorevole. Per la alimentazione si consiglia di rivolgersi a un medico che operi solo tramite la verifica strumentale delle sequenze nutrizionali proposte. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici sono una indicazione della qualità della formazione ricevuta dell’operatore. Il supporto della alimentazione durante High Intensity Endurance Training non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario una alimentazione stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, alimentazione a Roma
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