Nefrolitiasi e alimentazione coerente con prevenzione e terapia
Nella nefrolitiasi è utile la alimentazione coerente con prevenzione e terapia per modificare i comportamenti alimentari che la favoriscono come il PRAL troppo positivo dei cibi assunti. La precipitazione denominata microlitiasi e più comunemente renella costituisce il fenomeno iniziale della nefrolitiasi. La microcalcolosi precede dunque nel tempo la formazione di calcoli renali . La formazione di nefrolitiasi è solitamente dovuta alla rottura di un delicato equilibrio mantenuto dalla funzione renale. Le reni, infatti, per loro funzione devono da un lato risparmiare acqua, dall’altro eliminare sostanze tossiche non sempre facilmente solubili. L’equilibrio tra queste due esigenze contrapposte non è sempre ottimale. Il trattamento è orientato verso due evenienze cliniche: la formazione di nefrolitiasi e le complicanze che ne derivano.
Le coliche e le infezioni sono le complicanze più frequenti della nefrolitiasi . Il trattamento convenzionale acuto della colica da nefrolitiasi è l’analgesia. Successivamente alla risoluzione della fase acuta è necessario comprendere le cause che hanno portato alla formazione di nefrolitiasi e indirizzare in tal modo la terapia. Formazioni maggiormente impegnative e non espulse dalle coliche ovvero i calcoli renali sono trattate con la litotrissia ovvero la frantumazione con ultrasuoni. Quando i calcoli superano una dimensione critica, allora la rimozione chirurgica diviene necessaria. L’emissione di nefrolitiasi seppur dolorosa, è una risposta positiva, poiché seppure con dolore, il sistema tenta di eliminare qualcosa che non gli appartiene, evitando la formazione di calcoli. La colica è in tal senso una reazione biologica eroica alla ricerca di una soluzione. E’ ovvio però che il paziente sofferente di nefrolitiasi dovrà prendere dei provvedimenti terapeutici per evitare che ciò si ripresenti. Uno degli strumenti da considerare per prevenire la formazione e l’accrescimento di nefrolitiasi è la alimentazione. Nella medicina biologica si osservano anche i campi emozionali espressi dal paziente e in particolare l’ipopaura.
Nella genesi della nefrolitiasi non può non essere implicato lo scheletro non tanto per le sue funzioni strutturali ma per le sue funzioni metaboliche. Il rimodellamento osseo non solo è funzionale all’adeguamento della struttura scheletrica nei riguardi delle sollecitazioni meccaniche cui è sottoposto, ma è altresì implicato nell’omeostasi del calcio, trovandosi nel tessuto osseo la principale riserva di calcio dell’organismo. L’equilibrio con il calcio ione libero nel plasma non è tuttavia l’aspetto prevalente da considerare, perché il tessuto osseo riveste un ruolo fondamentale nel bilanciamento del pH corporeo, costituendo di per sé un sistema tampone contro l’acidosi. La decalcificazione prodotta al fine di preservare il pH corporeo può ovviamente portare all’aumento sia della fragilità ossea, sia a ipercalcemia relativa. La carenza di sistemi tampone e una alimentazione acidificante contribuiscono significativamente con gli altri fattori all’insorgenza di minerali di calcio in eccesso, non legati dal bicarbonato e da eliminare con le urine, favorendo in tal modo i loro precipitare in forma mista a calcio denominata nefrolitiasi .
In alimentazione gli alimenti si distinguono tra acidificanti e basificanti a secondo della loro particolarità di indurre nel processo digestivo un eccesso di acidi o di basi. Una carenza di sistemi tampone pertanto attiva direttamente processi osteoclastici ovvero di impoverimento di massa ossea, con lo scopo di tamponare tramite tale processo una iperacidità metabolica. Tale condizione coincide con un aumento dell’eliminazione di minerali nelle urine.
La alimentazione contribuisce in modo significativo alla prevenzione di una situazione metabolica iperacida e pertanto previene la formazione di nefrolitiasi . La alimentazione la misurazione strumentalmente della situazione metabolica del paziente tramite bioimpedenziometria e l’elaborazione dei dati. La sequenza nutrizionale prescritta in alimentazione al paziente con predisposizione ai calcoli renali è corretta a PRAL (Potential Renal Acid Load) negativo. Si tratta di una sequenza nutrizionale iperalcalina, tale da bilanciare sotto monitoraggio del medico, una concausa importante della formazione di nefrolitiasi . Un controllo rigoroso del corretto turn over idrico completa il trattamento in alimentazione. Non di rado, infatti, i pazienti con nefrolitiasi bevono un quantitativo di acqua non sufficiente. La prevenzione in alimentazione della nefrolitiasi prevede anche la somministrazione di sistemi tampone, assunti per bocca nella misura indicata dalla strumentazione.
Una alimentazione coerente con il trattamento è utile per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle abitudini o tradizioni, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria. Una alimentazione coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, della acidifciazione e del carico tossine immesse dall’industria alimentare nel cibo. La alimentazione coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite alimentazione è integrativo e non sostituitivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’ analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello