Tallonite e dieta
Per la tallonite si consiglia di associare un’ alimentazione controllata oltre alla terapia specifica, con strategie alimentari idonee a contenere il peso corporale e la risposta infiammatoria cronica. Si tratta di una metodica complessa integrata in una cura che non si deve concludere con la sola prescrizione di una dieta. L’impiego di un’ alimentazione controllata è consigliabile in tutte le malattie degenerative e infiammatorie delle articolazioni. La tallonite definisce una malattia infiammatoria con dolore al tallone.
Il termine corretto per tallonite è tallodinia e talalgia. La parte del piede umano formata da ossa è suddivisa in tarso, metatarso e falangi. Il calcaneo è l’ osso più voluminoso del tarso. Il calcaneo allocato nell’area postero-inferiore del piede. Il tallone da cui deriva il termine tallonite è la parte bassa del tarso. La tallonite può essere determinata da una tendinopatia inserzionale. All’origine della tallonite si può riscontrare la pratica di determinate attività sportive caratterizzate da intenso impegno nella zona del calcaneo e\o postura non equilibrata. Altre cause possibili sono le malattie del metabolismo come per esempio la gotta oppure le malattie reumatiche. Non vi sono solo malattie che causano tallonite ma in alcuni pazienti il problema va ricercato nelle calzature o abbigliamento indossate. Spesso però le cause sistemiche e locali compaiono contestualmente rendendo la terapia più complessa. Fondamentale per la terapia della tallonite è una corretta diagnosi e un’indagine completa sulle sue cause. Le radiografie, ecografie, risonanze magnetiche sono integrate nella diagnostica strumentali da indagini di laboratorio e nutrizionali.
Una valutazione della alimentazione è consigliabile soprattutto per verificare strumentalmente una perdita della massa magra muscolare e\o aumento della massa grassa con tendenza all’acidificazione metabolica. Per tale diagnosi è necessaria l’analisi della composizione corporea. La tallonite evidenzia un grande pericolo per i pazienti che ne sono affetti, una progressione lenta ma recidivante. Ogni volta che il paziente ha una remissione clinica pensa di non aver più il problema fino alla prossima recidiva con dolore e infiammazione Questa progressione lenta della malattia coincide con un comportamento del paziente tendente a trascurare la prevenzione. Il pregio del trattamento tramite l’alimentazione risiede proprio nel fornire un mezzo valido per la prevenzione oltre che per la cura delle fasi acute.
Una alimentazione controllata oltre a integrare la terapia prevista per la tallonite è anche uno strumento di prevenzione molto importante e a basso costo; inoltre il paziente esegue da solo il trattamento. Alimentazione e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite un’ alimentazione controllata è integrativo di altri strumenti di terapia. Un’ alimentazione adeguata e coerente richiede esami strumentali, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente e la conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali l’alimentazione possa costituire alternativa o integrazione. Per una corretta alimentazione si consiglia di rivolgersi a un medico che operi solo tramite la verifica strumentale delle sequenze nutrizionali e delle terapie associate proposte al paziente. Sequenze nutrizionali basate solo sull’esperienza del medico, senza verifica strumentale della composizione corporea e degli altri parametri sono caratterizzate da imperfezioni metodologiche non necessarie. Il trattamento del paziente anche con un’alimentazione adeguata e controllata non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario una alimentazione coerente stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Alimentazione a Roma