Tic convulsiv e alimentazione coerente con il trattamento
Nel tic convusiv una alimentazione coerente con il trattamento commisura il cibo alla circadianità del cortisolo e al PRAL negativo. Il tic è un disordine del movimento muscolare intenzionale. Si tratta di movimenti spontanei compiuti senza controllo con uno scopo inconscio da decodificare. Il tentativo di contenimento del disturbo tramite la volontà peggiora non di rado la sintomatologia. I tic più comuni implicano il volto in forma di contrazioni della muscolatura mimica con uno scopo inconscio nella comunicazione. Altrettanto comuni sono lo schiarimento di voce compulsivo o l’annusamento. Il tic è ingenerato da aree cerebrali che sfuggono al controllo cosciente, ma non per questo privo di un senso biologico e d’intenzione. Il tic è un automatismo non consciamente comandato che risponde a una condizione conflittuale con aree cerebrali deputate al controllo di tessuti e comportamenti ritenuti idonei a rappresentare soluzione.
Il tic anche se non realizza nella concretezza soluzione alcuna, è comunque ritenuto o immaginato come tale. Si possono distinguere diverse categorie di tic secondo i gruppi muscolari e delle funzioni biologiche implicate.
- contrazioni muscolari
- emissioni di suoni
- tic comportamentali
La cause della compulsione sono quelle molteplici che portano il paziente verso automatismi di ogni genere. Implicazioni di carattere neurologico, principalmente riferite ai gangli della base sono discusse. Situazioni d’intossicazione generale come da metalli pesanti o di lesione di aree cerebrali possono favorire l’insorgenza dei tic. Il paziente affetto patisce però un conflitto biologico , la cui identificazione e soluzione rappresentano la terapia più efficace. L’analisi dei diversi fattori aggravanti, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto biologico sottostante. I tic convulsiv possono comportare un notevole disagio interiore, difficoltà familiari, sociali, professionali o scolastiche. Talvolta il paziente affetto può slatentizzare emozioni represse, sollecitato da condizioni di stress, di affaticamento, da forti emozioni e da ansietà.
La terapia convenzionale dei tic si avvale di psicofarmaci in particolare nella categoria dei neurolettici. Certamente è opportuno valutare una necessaria proporzionalità tra intervento farmacologico e la sofferenza patita dal paziente. La alimentazione può svolgere un ruolo nel trattamento delle alterazioni emozionali che alimentano i tic convulsiv. Una buona anamnesi e una visita medica sono essenziali per la diagnosi iniziale e sopratutto per escludere qualunque malattia organica, che possa provocare o peggiorarare gli stessi sintomi. Per la alimentazione la perdita di un equilibrio emotivo comporta una alterazione dell’asse HPA con conseguente aumento del cortisolo nel sangue e una alterazione dei neurotrasmettitori specifici. Questa risposta endocrina e metabolica è caratterizzata da feedback regolativi, interconnessi anche alla alimentazione per via della secrezione d’insulina. Il rilascio a livello cerebrale di CRH nell’ipotalamo e noradrenalina nel locus coeruleus determina oltre alla stimolazione delle surrenali e all’instaurazione di un rapporto sfavorevole tra secrezione di cortisolo e DHEA, anche l’inibizione della secrezione d’insulina. Tali interazioni coinvolgono anche l’amigdala mediatrice della memoria emotiva. Una alimentazione corretta secondo le retroazioni ormonali indicate oltre a comportare un equilibrio di carichi e pertanto benessere fisico, determina anche migliore equilibrio ormonale. Secondo la alimentazione tale condizione corrisponde a una modulazione favorevole dello status emotivo. Sebbene il tic convusiv sia connesso ad uno specifico conflitto biologico per ogni singolo paziente, la alimentazione interferisce in tutti i pazienti con l’intensità d’ espressione. Il paziente in alimentazione è alimentato con una sequenza nutrizionale, corretta da rapporti glicemici commisurati alla circadianità del cortisolo. Il paziente sottoposto a alimentazione che non perde massa magrao la implemanta, soffre infatti meno anche sul piano emozionale. I conflitti biologici affrontati nella vita dal paziente sono ovviamente sempre gli stessi, ma la capacità di gestire tali conflitti maggiore. La alimentazione, i campi emozionali, in conflitti biologici e i tic convulsiv sono interconnessi da precise relazioni ormonali, biochimiche e metaboliche.
La alimentazione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una alimentazione coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. Il trattamento tramite alimentazione è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in alimentazione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello